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Nel nostro sistema solare vaga una notevole quantità di materia solida di varie dimensioni. La maggior parte di questa materia è situata tra l’orbita di Marte e Giove, detta fascia degli asteroidi. Quando le particelle entrano nell’atmosfera terrestre vengono vaporizzate dall’attrito e formano quelle che vengono chiamate stelle cadenti. Vi sono alcuni periodi dell’anno in cui la caduta sporadica di queste particelle diventa un vero e proprio sciame. L’intersezione dell’orbita della terra con l’orbita della cometa SWIFT- TUTTLE ad esempio, genera le famosissime “lacrime di san Lorenzo” (sciame delle perseidi) ad agosto. I nomi degli sciami meteorici derivano dalla costellazione in cui si trova il radiante, cioè il punto da cui sembrano diramarsi tutte le scie delle meteore per un effetto di prospettiva. Altri sciami ricorrenti sono quelli delle quadrantidi (gennaio), orionidi (ottobre), geminidi (dicembre). Alcuni di questi sciami sono talmente grandi che a volte si parla di pioggia meteorica. Notevole fu quella del novembre 1966 provocata dalle leonidi.

Quando le particelle in arrivo sono sassolini o macigni, non si consumano del tutto evaporando in atmosfera e possono arrivare fino al suolo. Questi frammenti prendono il nome di meteoriti. Durante la caduta, la superficie della meteorite diventa incandescente e perde dei pezzi per ablazione, modificando la sua forma originale. Una meteorite di circa una tonnellata raggiunge la terra in caduta libera alla velocità di 350-700 km/h e cadendo in un terreno morbido (appena arato) forma un cratere più o meno simile alle sue dimensioni. Quelli più pesanti conservano nella caduta parte della loro velocità cosmica, e in tal caso le velocità di impatto sono dell’ordine 15000 km/h. L’urto tende a frazionare il meteorite, creando un cratere di grosse dimensioni.

Classificazione

Le meteoriti si dividono in tre categorie:

Sideriti: costituite da Ferro e Nichel, che a loro volta si dividono in esaedriti, ottaedriti e ataxiti.

Sideroliti: costituite da metallo e roccia in parti uguali.

Aeroliti: dove il contenuto di roccia è maggiore del contenuto metallico.

Le sideroliti si dividono in due gruppi, pallasiti e mesosideriti, a seconda che i silicati che contengono siano rispettivamente l’olivina o i pirosseni. Quando Olivina, Pirosseni e metallo hanno più o meno lo stesso contenuto, vengono chiamate lodraniti.

Le aeroliti si distinguono in condriti e acondriti, in relazione al fatto che contengano o meno le condrule, corpuscoli sferoidali composti di silicati. Le acondriti si dividono, in base al loro contenuto mineralogico, in: aubriti (enstatite), diogeniti (iperstene), cassigniti (olivina), ureliti (pigeonite-olivina), angriti (augite), nakhliti (diopside-olivina), eucriti (plagioclasio-pigeonite), howarditi (plagioclasio-iperstene), shergottiti (pigeonite-augite).
Il gruppo definito HED è un composto di howardite-eucriti-diogeniti.

Le condriti da sole costituiscono l’85% delle meteoriti cadute e si dividono in enstatiti (olivino-bronziti)- (olivino-ipersteniti), anfoteriti e carbonacee, spesso indicate con le lettere E-K-L-LL-C seguite da un numero da 1 a 6 che ne determinano il grado metamorfico.
Una classificazione particolare viene fatta per i meteoriti lunari e marziani.

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Osservatorio Astronomico Colle Leone
Contrada Colle Leone, 64023 Mosciano Sant’Angelo (TE)