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Ogni pietra, ogni gemma, ogni semplice cristallo di minerale ci parlano di un momento della storia del pianeta Terra. Un passato burrascoso, condiviso da altri pianeti del Sistema Solare, fatto di un’epoca iniziale di potente bombardamento meteorico e una lunga fase successiva di raffreddamento crostale. Il caldo interno della Terra è anch’esso un residuo delle epoche passate, e il vulcanismo e la dinamica della crosta terrestre non sono che manifestazioni, a grande e piccola scala, di un’energia interiore planetaria che ancora è capace di plasmare materia e darle le svariate forme che conosciamo e riconosciamo nel nostro paesaggio.

Dobbiamo quindi confrontare ogni frammento solido del nostro pianeta con la materia degli altri pianeti, con le meteoriti, con la polvere cosmica che a tonnellate cade ogni giorno dal cielo, invisibile ma costante. Da questo confronto deve scaturire una consapevolezza più ampia del “sistema Terra”, sia di per sé che in relazione alla biosfera e quindi in ultima analisi all’uomo.

I minerali e le rocce sono un veicolo di conoscenza indispensabile a tal fine. Attraverso lo studio delle concrezioni molecolari, sia microscopiche che macroscopiche, che chiamiamo cristalli, si dipana la congerie di fenomeni che portano al delicato equilibrio di materia ed energia che chiamiamo pianeta.

Non solo quindi l’estetica del singolo “pezzo” deve condurre ad apprezzare il variegato mondo dei minerali, ma anche e soprattutto al consapevolezza di osservare il Tempo che si concretizza nelle varie forme della materia.

Ogni luogo della Terra ha i suoi specifici processi geologici che portano alla formazione di rocce e minerali caratteristici. Il museo di mineralogia ha quindi anche la funzione di portare lo “spazio geografico” in un solo luogo, in cui la visione di un campione di materia evochi ambienti esotici di grande stimolo per la fantasia e la curiosità intellettuale.

Cos’è un minerale
Fin dall’alba della civiltà l’uomo si è mosso in uno scenario fatto di minerali. Dalle pietre che servivano per la caccia o come attrezzi da lavoro, dai primi ornamenti alle prime armi di metallo, dalle grotte alle metropoli, tutto è riconducibile ai minerali. La definizione più sintetica di minerale è questa: il minerale è un solido omogeneo (eccezion fatta per il mercurio) rinvenibile in natura, con una composizione chimica definita (ma in genere non fissa), una struttura atomica molto ordinata formatasi di solito per processi di tipo inorganico. I minerali si dividono in due categorie: amorfi e cristallini. I primi si trovano in natura allo stato colloidale, ossia costituiti da un mezzo disperdente, l’acqua, e da un mezzo disperso, le ‘micelle’ colloidali. Si tratta in realtà di ‘gel’ invecchiati che hanno perduto la proprietà di ritornare allo stato di ‘sol’. I minerali colloidali, tra tanti ricordiamo l’opale, sono isotropi rispetto a tutte le proprietà fisiche, cioè si comportano, dato un fenomeno fisico, allo stesso modo in tutte le direzioni. Ad esempio una sfera di opale riscaldata si dilaterà restando una sfera. Questo fenomeno riguarda tutte le proprietà fisiche compresa la coesione, la durezza e la velocità di accrescimento. I cristalli sono invece asinotropi per alcune proprietà fisiche, cioè si comportano diversamente rispetto a quelle proprietà fisiche secondo la direzione. Ad esempio se si riscalda una sfera di quarzo essa si dilata trasformandosi in un ellissoide di rotazione.

Dove si trovano
I minerali si formano nelle rocce; queste sono state piegate, spezzate, innalzate a formare catene montuose poi erose, sommerse dalle acque e fuse. Tutti questi processi hanno permesso ai minerali di raccogliersi in varie zone della crosta terrestre. Quando per vari motivi le rocce vengono messe a nudo essi si mostrano.

Si possono distinguere due cause per mettere in luce i minerali: quelle naturali come frane, accumuli di rocce sotto pareti ripide, letti di fiumi, morene etc., e quelle artificiali come miniere, cave, strade in costruzione, gallerie, dighe e via elencando.

Nelle miniere, quando non è possibile visionare il materiale appena estratto, la ganga e la roccia sterile vengono accumulate in grandi discariche dove di solito si iniziano le ricerche. È noto che i minerali più interessanti e più belli si trovano al “cappellaccio”, ossia nella parte superficiale del giacimento, detta anche zona degli ossidati.

È consigliabile visitare le miniere nella fase iniziale della ricerca. Ciò non significa che miniere con decenni o secoli di lavoro alle spalle siano sterili dal punto di vista mineralogico; talora un nuova direzione nelle coltivazioni può mettere in luce un minerale prima ignoto per quella località, talvolta in splendidi campioni.

Sistematica

Il sistema più seguito di classificazione dei minerali è quello proposto nel secolo scorso da JAMES DWIGHT ed EDWARD SALISBURY DANA, che si basarono sulla composizione chimica con particolare riguardo ai costituenti non metallici. La versione attuale proposta dal mineralogista tedesco HUGO STRUNZ, autore delle famose MINERALOGISCHE TABELLEN (ultima edizione 1971), ricalca la vecchia classificazione con l’aggiunta di varie suddivisioni entro ciascun gruppo, fondate su criteri cristallochimici, cioè sulla struttura e sulla composizione dei cristalli.
La classificazione è suddivisa in 9 classi:

ELEMENTI NATIVI: sono minerali formati dalla medesima specie e perciò corrispondenti agli elementi della chimica moderna. Oro, Argento e Zolfo ne sono alcuni esempi.

SOLFURI: sono minerali con proprietà di semiconduttori. Tra i solfuri vi sono parecchie specie di interesse industriale perché da essi si ricavano quasi tutti i metalli non ferrosi.

ALOGENURI: piccolo gruppo di minerali prodotto per evaporazione di acque chiuse in bacini (Halite), oppure depositate dalle fumarole dei vulcani o, come per la fluorite, da soluzioni idrotermali.

OSSIDI: minerali formati da metalli o semimetalli più Ossigeno. Gruppo di interesse industriale.

BORATI NITRATI CARBONATI: contengono soprattutto Calcio e Magnesio e metalli come Rame, Piombo, Cobalto e Nichel.

SOLFATI: gruppo formato soprattutto da minerali metalliferi alterati e pertanto vivacemente colorati.

FOSFATI, ARSENIATI, VANADATI: con i solfuri sono forse i più bei minerali per il collezionista. Con cristalli per lo più piccoli, si formano per alterazione di minerali metalliferi.

SILICATI: è il gruppo più ricco di specie visto l’abbondanza del Silicio e dell’Ossigeno nella crosta terrestre. Di solito i cristalli sono di taglia medio grande e con una durezza elevata.

COMPOSTI ORGANICI: classe di interesse molto ristretto con campioni a bassa durezza. Il più rappresentativo del gruppo è l’Ambra.

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